Resta con me (Italian Edition) by Tami Oldham Ashcraft

Resta con me (Italian Edition) by Tami Oldham Ashcraft

autore:Tami Oldham Ashcraft [Oldham Ashcraft, Tami]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858987872
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2018-07-03T22:00:00+00:00


11

BIRRA HINANO E SIGARI

Mi risultava difficile guardare la luna e chiedermi se fosse calante o crescente. Non me ne sarebbe potuto importare meno se fossi giunta in vista di un approdo in una notte priva di luna e di stelle. Speravo semplicemente che l’avvistamento avvenisse il prima possibile. Non ne potevo più di vedere soltanto il tappeto dell’oceano e la cortina del cielo. Il mio piano di lavoro quotidiano aveva finito per ruotare interamente intorno alle tre osservazioni giornaliere del sole. Di notte, se il vento era buono, rimanevo al timone dell’Hazana finché riuscivo a stare sveglia. A quel punto, legavo la ruota del timone e dormivo nel pozzetto finché il sole del mattino mi costringeva a uscire, madida di sudore, dal sacco a pelo.

La prima incombenza al risveglio era osservare l’orizzonte a trecentosessanta gradi. Non c’era mai null’altro che acqua e cielo.

La seconda incombenza mi portava a prua per controllare la vela di fortuna, per verificare che le cime non facessero attrito tra loro. Mi accertavo che l’inferitura della vela fosse tesa. Il sartiame era diventato il mio compagno ed era sempre lì a trainare la barca, centimetro dopo centimetro, in direzione della terraferma che tanto bramavo.

Se non c’era vento, legavo la ruota del timone e mi sforzavo di scendere sottocoperta. Annotavo sul giornale di bordo cose come: Paranoia! In bonaccia. Nel medesimo punto di ieri. Dio, quanto mi manca Richard. Quand’è che finirà questo periodo diabolico?

Ma non avevo voglia di pensare al diavolo, a Satana. Era già fin troppo un inferno per me. Ma l’immaginazione cominciò a prendere il sopravvento. Mi voltai a destra e a sinistra, con fare guardingo, e iniziai a tremare. Mi strinsi le braccia intorno al corpo, cercando di porre fine a quei movimenti involontari. Il diavolo era lì, vicino, in procinto di venire a prendermi…

Ti stai creando il tuo stesso inferno, esplose la Voce.

«Non ho creato io questa situazione!»

Tieni la mente sotto controllo: sei tu il tuo paradiso e il tuo inferno! Pensa positivo. Muoviti. Prenditi cura di te.

Volevo tapparmi le orecchie, però in fondo preferivo ciò che diceva la Voce a ciò che la mia mente comunicava attraverso i pensieri. Mi asciugai il sudore dalla fronte e trasalii quando il sale sulla mano mi fece bruciare la ferita. Quella sensazione mi accese: mi alzai e raggiunsi la prua della barca per pulire e medicare le mie ferite. Un’incombenza che non mi piaceva ma, quando il bendaggio si faceva lercio e poco igienico, non avevo scelta. Avevo il terrore delle infezioni.

Sottocoperta, la sentina era ancora costellata di ciarpame. I paioli erano sparpagliati per la cabina. Mi risultò più semplice muovermi posando i piedi sull’intelaiatura portante dell’assito e su alcune parti della sentina che cercare di capire dove andassero ricollocate le varie assi. I fagioli sparsi in giro stavano germogliando e la farina di avena ammuffiva con il passare dei giorni. Di quando in quando, una scatoletta arrugginita esplodeva e iniziava a puzzare e, a quel punto, la gettavo in mare. Per il mio naso e i miei nervi era più facile starmene in coperta.



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